La sepoltura gentilizia è un tipo particolare di tomba che raccoglie i resti mortali di una intera famiglia. Anche nei cimiteri delle nostre città è possibile notare la presenza di quelle che si definiscono cappelle gentilizie, piccoli edifici funebri costruiti da privati dietro concessione del Comune, nel quale è seppellito il suo creatore, gli eredi e gli appartenenti alla famiglia. Sono dei piccoli edifici che all’interno dei cimiteri somigliano a dei mausolei, che recano l’iscrizione del cognome della famiglia e possono essere di fatture molto diverse. Alcune di queste tombe di famiglia sono così belle da essere note per la loro bellezza in tutto il mondo, come quelle custodite all’interno del cimitero del Verano a Roma.
Chi decide di far costruire per sé e per i suoi cari una cappella gentilizia, deve richiedere una particolare concessione al Comune nel quale si trova il cimitero, detta concessione cimiteriale. In assenza di una tale concessione non è possibile costruire tombe di famiglia all’interno dei cimiteri.
La concessione cimiteriale non è una proprietà, ma soltanto un diritto di superficie (se riguarda la terra). Chi ha richiesto la concessione resta proprietario, insieme ai suoi eredi, del manufatto da lui realizzato all’interno dell’area del cimitero ed ha l’obbligo di effettuarne la manutenzione. La concessione, che generalmente dura 99 anni, può essere anche rinunciata, o revocata prima da chi l’ha rilasciata. Inoltre la concessione può decadere per giusti motivi prima che arrivi il momento della sua scadenza.
Fino al 1975 era possibile richiedere al Comune una concessione cimiteriale perpetua, cioè una concessione che di fatto non aveva limite temporale. Questa legge è stata modificata e oggi le concessioni perpetue non esistono più, ma in base al principio di irretroattività della norma giuridica, le concessioni perpetue non possono essere cambiate dal Comune trasformandole in “tempo determinato”. I concessionari possono però fare richiesta al Comune – che deve essere però accolta – di attribuzione di una nuova concessione. Se invece ci sono i presupposti, il Comune può d’ufficio pronunciare la decadenza senatoria oppure la revoca delle concessioni perpetue per motivi di prevalente interesse pubblico.
Chi acquista una concessione cimiteriale per una cappella gentilizia ha diritto d’uso delle sepolture private per sé per il rispettivo coniuge, per i suoi ascendenti e discendenti in linea retta entro il 4° grado, per i suoi collaterali entro il 2° grado e per gli affini entro il 1° grado. Qualora avvenisse il decesso dell’intestatario della stessa, uno degli eredi viventi del defunto deve richiedere la voltura della concessione. Se la sepoltura è in comunione “pro indiviso” fra varie persone, è richiesto il consenso di tutti i concessionari o di chi risulta averne la rappresentanza nelle forme di legge. Il diritto d’uso sulla sepoltura individuale può essere trasferito a coniuge e parenti, in caso di estumulazione o traslazione, sempre entro il termine di scadenza della concessione. All’interno della sepoltura gentilizia si possono tumulare anche salme di altri parenti e affini di grado diverso da quello indicato purché i loro nomi siano espressamente menzionati nell’atto di concessione.
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