In Oriente la cremazione è il modo più comune di disporre delle salme dei defunti. Anche nelle società antiche la cerimonia funebre prevedeva la predisposizione di una pira infuocata sopra la quale era posta la salma che veniva completamente bruciata. In Occidente però, l’uso della cremazione è abbastanza recente anche perché nel Cristianesimo, fino a poco tempo fa, l’unica usanza consentita relativamente alla cura dei corpi dei defunti era quella della sepoltura. Oggi però l’uso della cremazione si è diffuso velocemente in tutti i paesi europei e la questione è stata affrontata ufficialmente dalla Chiesa cattolica che si è espressa a favore della cremazione, seppure con qualche remora.
Il tema della cremazione dei cattolici è trattato nell’istruzione “Ad resurgendum cum Cristo”, approvata dal Papa il 18 marzo del 2016 ma era già stato trattato dalla Chiesa Cattolica nel 1963, quando il Santo Uffizio stabilì che la cremazione non è “di per sé contraria alla religione cristiana”, e poi nel 1983 dal Codice di diritto canonico e dal Catechismo della Chiesa cattolica. Di recente però, il cardinale Mueller, prefetto della congregazione vaticana per la Dottrina della fede, ha chiarito che la cremazione non è non è vietata poiché “non tocca l’anima e non impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo. Secondo la Chiesa Cattolica dunque ì è preferibile continuare a perseguire l’usanza della sepoltura dei corpi per ragioni dottrinali e pastorali ma la cremazione non è vietata, anzi è consentita a patto che non avvenga per motivazioni o ragioni contrarie alla fede cristiana. Se infatti il defunto avesse disposto la cremazione del suo corpo in osservanza di altre fedi religiose le esequie gli saranno negate.
La chiesa però precisa fortemente che l’antica pratica di seppellire i corpi dei defunti in un cimitero o altro luogo sacro è quella preferibile in quanto questa pratica consente la pia devozione verso i morti, il ricordo in preghiera di chi non c’è più e l’usanza di rispettare i luoghi di sepoltura. Non esistono però ragioni dottrinali per impedire la cremazione qualora questa sia semplicemente un desiderio di un defunto di fede cristiana. Ciò che invece la Chiesa non approva è la pratica della dispersione delle ceneri dei defunti nell’aria, nell’acqua, in terra o in qualunque altro modo: questa non è consentita. Allo stesso modo non è consentito dalla Chiesa Cattolica tramutare le ceneri di un defunto in pezzi di gioielleria o in altri oggetti commemorativi. Il motivo è che la Chiesa vuole assolutamente evitare ogni equivoco panteista, naturalista o nichilista che sarebbe contrario alla dottrina cattolica. Vietando tali pratiche si evitano anche possibili mancanze di rispetto al defunto, ma anche pratiche sconvenienti o superstiziose. Inoltre, senza un luogo di sepoltura in un luogo pubblico la seconda generazione dei parenti di un defunto potrebbe dimenticarsi delle sue ceneri. Infine, le ceneri non possono essere divise tra i vari nuclei familiari e devono essere conservate in condizioni adeguate alla loro conservazione. Rispetto alla conservazione delle ceneri, la Chiesa indica che le ceneri del defunto siano conservate in un luogo sacrocome un cimitero, o una chiesa o un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica.
Copyright 2020 Taffo srl | Via Urbana 86 | P.Iva 10225651008
Web Agency: