La morte è qualcosa che fa paura, è l’ultima frontiera della vita al di là della quale non sappiamo cosa ci sia. Secondo tutte le religioni del mondo esiste vita dopo la morte, una dimensione diversa ma altrettanto reale. Ed è anche per questo che i vivi da sempre cercano di entrare in contatto con i morti, per poter avere un contatto con chi non c’è più nella speranza di poter instaurare di nuovo una forma di comunicazione e di vicinanza.
Prima di entrare nel dettaglio dei modi per contattare i defunti occorre ricordare una cosa molto importante. Sebbene ognuno di noi possa sperimentare il desiderio di ritrovare, seppure in una dimensione spirituale, un caro defunto, la scienza non ha mai ritenuto veritiere le esperienze di contatto con l’aldilà. Non esiste alcuna prova scientifica che sia possibile per un defunto comunicare con chi è ancora in vita e non esiste prova che esistano gli spiriti. È importante mettere in chiaro questo concetto in quanto accade spesso che persone afflitte dalla mancanza di un caro che non c’è più si rivolgano a medium, maghi, divinatori che altro non sono che truffatori.
Inoltre, anche secondo la religione cristiana lo spiritismo è proibito in qualunque forma: “Non è permesso partecipare, con medium o senza medium, servendosi o no dell’ipnotismo, a sedute o manifestazioni spiritiche, anche se hanno l’apparenza onesta o pia; sia che si interroghino le anime o gli spiriti, sia che si ascoltino le risposte; sia che ci si accontenti di fare da osservatori” (Sant’Uffizio, 24 aprile 1917).
Esistono diversi modi per contattare i defunti secondo rituali della tradizione o esoterici. I tarocchi e la tavola Ouija sono un esempio. Alcune persone si rivolgono ai medium, persone ritenute in grado di contattare i defunti in quanto possessori di una particolare sensibilità che gli consentirebbe di avere contatti, messaggi, visioni da parte di chi non c’è più. Alcuni di questi medium sostengono di essere in grado di leggere i Tarocchi e, attraverso le carte, conversare con i defunti. Il cartomante quindi pone domande su quella persona morta e le risposte saranno date attraverso l’interpretazione delle carte uscite.
Un altro modo molto conosciuto è quello della tavola Ouija. Si tratta di una tavola che ha delle lettere e dei numeri stampati in superficie. I partecipanti al rito stanno di fronte alla tavola che ha una placchetta. I partecipanti toccano l’estremità della plachetta e la persona morta risponde alle diverse vibrazioni che indicano le lettere. Questo metodo è molto rischioso. La possibilità che i partecipanti siano suggestionati è altissima, e i risultati di un tale rito potrebbero anche essere condizionati dalla presenza di qualcuno che manipola o vuole spaventare. Occorre fare molta attenzione.
Le testimonianze di contatti con l’aldilà sono numerose. Molte di queste sono testimonianze di premorte, cioè di circostanze in cui una persona si trova in uno stato di salute precario, rischia la morte, e si ritrova fuori dal suo corpo a contatto con un defunto che gli dice qualcosa, tipicamente che gli suggerisce di ritornare in vita.
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