L’ asse ereditario è composto dal patrimonio mobiliare e immobiliare di cui disponeva il de cuius, cioè la persona che viene a mancare. Esso è composto dalla somma del “quod relictum”, ossia di tutto ciò che il defunto possedeva al momento della morte, e del “quod donatum”, cioè di tutto quello che è stato donato in vita dal defunto, al quale vengono sottratti i debiti ereditari. Dell’asse ereditario possono fare parte tutte le case, fabbricati, terreni (beni immobili) che il de cuius possedeva ma anche le aziende, le società a lui intestate e le liquidità contenute in conti correnti, libretti di risparmio, titoli di borsa ecc che poi andranno in successione. Calcolare l’asse ereditario è importante perché questi calcoli dovranno essere inseriti all’interno del modello 4 sul quale poi si calcoleranno le imposte che gli eredi dovranno pagare all’Agenzia delle Entrate. Per le piccole successioni, con pochi beni mobili e immobili, il procedimento è facile mentre chiaramente diventa più complesso quando si tratta di eredità composte da molti elementi diversi.
Il calcolo dell’asse ereditario inizia ovviamente dalla determinazione di quali erano tutte le proprietà del defunto. Se si tratta di un patrimonio piccolo, è abbastanza semplice. Quando invece si tratta di grandi patrimoni prima di calcolare l’asse ereditario potrebbe essere necessario fare delle ricerche, chiedere informazioni a persone terze, fare indagini al catasto e chiedere la conservatoria dei registri immobiliari per essere certi di aver rintracciato davvero tutte le proprietà del defunto.
Tutti i dati necessari per calcolare l’asse ereditario si trovano nelle visure catastali, che si possono reperire anche online conoscendo gli estremi catastali degli immobili, oppure facendo una richiesta per nominativo. Per ogni immobile sarà necessario rintracciare il valore della rendita catastale, mentre per i terreni bisogna conoscere il valore del reddito dominicale. Per conoscere il patrimonio in denaro del defunto invece sarà sufficiente rivolgersi alla banca. Per calcolare il valore di immobili e terreni, è necessario moltiplicare il valore della rendita catastale e del reddito dominicale per determinati coefficienti e moltiplicatori. Il valore ottenuto sarà quello da inserire nella dichiarazione di successione. Il valore catastale dei fabbricati si determina rivalutando la rendita catastale del 5% e moltiplicandola per i cosiddetti moltiplicatori catastali. Nel caso dei fabbricati ricadenti in categoria catastale A (esclusi gli A10 ossia uffici), il moltiplicatore può essere o 110 o 120, a seconda che si tratti rispettivamente di prima casa o seconda casa. Per il terreno si procede in modo analogo ma tenendo presente che il coefficiente di rivalutazione è del 25% e il moltiplicatore catastale è pari a 90. Una volta calcolati tutti i valori sarà occorrerà sommarli per tutti gli immobili che andranno in successione. Una volta ottenuto il totale dell’asse ereditario, sarà poi possibile fare i calcoli delle imposte, se dovute, da pagare allo Stato per avere i beni in eredità. Ricordiamo, ad esempio, che nel caso in cui tra gli eredi ci sia almeno una persona che usufruirà della casa ereditata come “prima casa” le imposte si pagheranno in maniera fissa.
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