La dipartita di una persona cara comporta tutta una serie di incombenze da assolvere da parte della famiglia. Molte delle cose che è necessario fare sono compito dell’agenzia funebre ma spesso è compito dei familiari comunicare la morte del loro caro a tutti coloro che potrebbero essere interessati a partecipare alle esequie funebri. succede però che la famiglia, travolta dal momento di dolore, non sia in grado di occuparsi di tutto ed è qui che viene in aiuto la necrologia. Alcune agenzie funebri infatti offrono anche il servizio di scrittura e pubblicazione del necrologio.
i necrologi sono annunci funebri che di solito si pubblicano all’interno di giornali e riviste locali per comunicare a più persone possibile la scomparsa di qualcuno. il necrologio può essere pubblicato in una sezione apposita del giornale oppure può essere a pagina intera. in questo caso la famiglia acquista una pagina intera di giornale (e si tratta di una spesa notevole) che viene utilizzata per scrivere delle parole in ricordo di chi non c’è più. Il necrologio può contenere anche informazioni relative alla cerimonia funebre, come la data e il luogo nel quale avverranno le esequie.
Chi scrive il necrologio deve essere certo di riportare alcune informazioni indispensabili. ad esempio, deve riportare il nome e il cognome della persona scomparsa e la data della sua morte. Poi devono essere indicati i nomi di coloro che annunciano la sua scomparsa. Il necrologio deve contenere anche tutte le informazioni utili per chi volesse partecipare alla cerimonia funebre (data, orario, luogo del rito). Se è prevista la camera ardente, si può aggiungere anche l’orario in cui la salma sarà trasportata in chiesa o al cimitero. Al necrologio si può aggiungere anche una breve biografia e una fotografia del defunto. il tono del necrologio deve essere serio e distaccato ma non ci sono regole: ognuno può decidere lo stile da adottare anche in base alla personalità del defunto e magari anche alle sue ultime volontà.
Le origini del necrologio possono essere rintracciate in epoca romana, quando si scrivevano le epigrafi e gli elogi funebri in onore di particolari personaggi pubblici al momento della loro morte. L’epigrafe era la frase che si apponeva sulla lapide, mentre l’elogio funebre era un vero e proprio discorso il cui scopo era omaggiare pubblicamente la memoria della persona defunta. Anche gli Acta Diurna, pubblicati a partire dal 59 a.C, tra i loro contenuti riportavano anche gli annunci di morte.
Il necrologio come lo conosciamo adesso però prende piede nel XIX secolo per merito dell’editore inglese John Thadeus Delane che lavorava per il giornale Times. Fu lui ad ampliare la forma classica del necrologio, che conteneva solo informazioni come la data di nascita e morte, aggiungendo informazioni sulla vita dei defunti e fotografie. Successivamente anche la rivista inglese The Economist inserì un’intera pagina dedicata alla pubblicazione dei necrologi, edita a cadenza settimanale creando dei piccoli articoli di giornale a contenuto funebre.
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