Per “rantolo della morte” si intende un respiro rumoroso e irregolare che accompagna quasi tutti i pazienti terminali che hanno meno di un giorno di vita. Si tratta di uno dei segnali di morte imminente e la sua scoperta si deve al medico Daniel Murrel, uno specialista di malattie infettive all’University of Alabama, Birmingham.
Secondo il dottor Murrel, il rantolo della morte è parte naturale del processo che porta alla morte. Il morente inizia a perdere la capacità di deglutire o tossire e quindi ha difficoltà ad eliminare le secrezioni delle vie respiratorie ed è per questo che il suo respiro diventa rumoroso, al punto da dare l’impressione che il paziente stia soffocando. Generalmente il rantolo della morte è anche accompagnato da altri cambiamenti della respirazione, come espirazioni lunghissime ed inspirazioni brevi, respiro irregolare, apnee che possono durare dai 20 ai 50 secondi. Il suono del rantolo della morte può essere cupo, ma in alcuni casi il respiro assume un tono acuto come un fischio.
Sicuramente quello del trapasso è un momento molto angosciante e doloroso, soprattutto per chi assiste il morente e non può far nulla per aiutarlo. Spesso i familiari vivono con preoccupazione questi momenti in quanto credono che il respiro affannoso sia doloroso o provochi sofferenza al morente. In realtà non è così. Occorre ricordare che il rantolo della morte non causa alcuna sofferenza al paziente, non è doloroso e non soffoca, è semplicemente molto rumoroso anche a causa di un rilassamento del palato. Spesso i medici, per evitare ai familiari la sofferenza di ascoltare il rumore affannoso del respiro del loro caro, somministrano dei farmaci che aiutano a limitare questo sintomo. Si tratta di sostanze che riducono la produzione di secrezioni dalle vie respiratorie. Molto utile può essere anche posizionare il paziente su un fianco per qualche minuto oppure bagnargli le labbra secche con una garza bagnata con un goccino d’acqua. Il rantolo è il preludio della morte e di cosa succede al corpo dopo la morte.
Il rantolo della morte è soltanto uno dei segni che la morte si sta avvicinando. Chi è stato accanto a una persona morente saprà che spesso un paziente in punto di morte vive momenti di confusione spazio/temporale, non sempre è in grado di riconoscere i volti delle persone care, fa sbadigli frequenti causati da una diminuzione dell’ossigenazione. Altri sintomi possono essere l’incontinenza urinaria o fecale, un cambiamento di odore, ecchimosi (lividi) diffusi, agitazione, ipotermia, bradicardia e bradipnea (rallentamento della frequenza cardiaca e respiratoria), ipotensione arteriosa, perdita di conoscenza. Esistono anche casi nei quali, prima del decesso, il paziente ritrova una lucidità mentale che gli consente di ragionare e ricordare come se stesse perfettamente in salute. È un fenomeno chiamato “recupero fittizio” o “lucidità terminale” che è stato osservato sia in malati terminali con malattie degenerative come l’Alzheimer sia in pazienti con tumore al cervello che, pochi attimi prima della morte, sono stati in grado all’improvviso di riconoscere i loro familiari ed avere normali conversazioni con loro su passato, presente e futuro. Questo sarebbe uno dei misteri delle funzioni cerebrali prima della morte.
Se avete necessità di avere ulteriori informazioni su cosa fare dopo la morte di una persona cara, ecco le 10 frasi per i manifesti funebri: dalle più comuni alle più toccanti
Copyright 2020 Taffo srl | Via Urbana 86 | P.Iva 10225651008 Web Agency: