Letture per funerali laici - Exequia
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Letture per funerali laici

19/01/2022
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Un funerale laico è una cerimonia per l’ultimo saluto dedicata a persone che in vita non seguivano una particolare religione che prevede un preciso rituale funebre, oppure per persone che in vita abbiano manifestato il desiderio di avere un funerale laico, perché erano atee o agnostiche o semplicemente perché non avrebbero voluto che il loro ultimo saluto si svolgesse in un luogo di culto. I funerali laici si possono svolgere in una sala del commiato, in un luogo affittato per l’occasione, in una sala comunale, o all’aperto. Durante un funerale laico, il celebrante, oppure qualche amico intimo o un parente, può leggere dei brani amati dal defunto, o semplicemente dei brani sul tema della morte, che siano significativi e che magari siano dedicati a colui che non c’è più e che si vuole ricordare. Ecco alcuni esempi di letture toccanti per funerali laici.  

Sulla morte (Kahlil Gibran)

Allora Almitra parlò dicendo: Ora vorremmo chiederti della Morte. E lui disse: Voi vorreste conoscere il segreto della morte. Ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita? Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce. Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. Poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare. Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita; e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera. Confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell’eternità. La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore. In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l’impronta regale? E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito? Che cos’è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole? E che cos’è emettere l’estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio? Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare. E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire. E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

Fa che il mio ricordo (Rabinadrath Tagore)

Fa che il mio ricordo sia serbato

Dove le foglie hanno il loro fruscio

E le rugiade scintillano in un fugace sorriso;

Dove le ombre dormono all’ombra del sole

E il lavoro appare come un gioco

Dove accendendo la lampada in solitudine,

Il riposo colma il vassoio dell’offerta

Con sogni multicolori!

Morte, non essere troppo orgogliosa (Johnn Donne)

Morte, non essere troppo orgogliosa,

se anche qualcuno ti chiama terribile e possente

Tu non lo sei affatto: perché quelli che pensi di travolgere

in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me.

Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,

deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da te,

con cui proprio i nostri migliori se ne vanno, per primi,

tu che riposi le loro ossa e ne liberi l’anima.

Schiava del caso e del destino, di re e disperati,

Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità,

l’oppio e l’incanto ci fanno dormire ugualmente,

e molto meglio del colpo che ci sferri.

Perché tanta superbia? Perché tanta superbia?

Trascorso un breve sonno, eternamente,

resteremo svegli, e la morte non sarà più,

sarai Tu a morire.

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