Imbalsamazione papi: riti, cerimonie, reliquie - Exequia
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Imbalsamazione papi: riti, cerimonie, reliquie

09/11/2022
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Il momento della morte di un Papa è cruciale per la Chiesa Cattolica di tutto il mondo, che perde la sua guida e deve prepararsi ad eleggere un nuovo Pontefice. Esistono tutta una serie di rituali e cerimonie che sono celebrati prima e dopo le esequie funebri e che fanno parte di una tradizione molto sentita nella chiesa cattolica.

Riti e cerimonie per la morte del Papa

Una volta constatato il decesso di un Pontefice, i cerimoniali previsti si possono dividere in tre fasi: fase 1 di comunicazione del decesso; fase 2 del funerale, fase 3 del testamento. Durante la fase 1, il cardinale camerlengo deve procedere all’accertamento ufficiale del decesso in compresenza del maestro delle celebrazioni liturgiche, del cancelliere della Camera Apostolica. Per comunicare anche ai fedeli la morte del Pontefice, le campane di San Pietro suonano rintocchi a martello e il portone bronzeo viene chiuso per metà. I medici vaticani si occupano della cerimonia di vestizione della salma che viene rivestita dei paramenti pontifici: la mitria bianca sul capo, la casula rossa cioè il mantello che il Papa indossa per la S.S. Messa e il pallio, cioè la striscia di lana bianca con le croci nere. La salma viene poi portata a San Pietro per essere esposta ai fedeli per tre giorni.

Inizia quindi la fase 2, quella delle cerimonie relative alle esequie funebri. Le esequie in suffragio del Papa defunto si chiamano “Novendiali” perché durano nove giorni e sono celebrate dai cardinali che si attengono alle norme dell’Ordo exsequiarum Romani Pontificis e dell’Ordo rituum Conclavis. Normalmente, tre giorni dopo il decesso avvengono i funerali. Il Funerale del Papa è detto “Missa poenitentialis” e si celebra a San Pietro alla presenza delle delegazioni di Stato di tutto il pianeta. La salma del Papa viene poi tumulata nelle grotte vaticane ma il Papa, prima di morire, potrebbe anche dare disposizioni diverse e chiedere di essere tumulato da qualche altra parte. Qualora il Papa defunto abbia fatto testamento, si avvia la fase 3. Viene nominato un esecutore testamentario che eseguirà il mandato per quanto concerne i beni privati e gli scritti del defunto Pontefice.

Imbalsamazione e reliquie del Papa

Quella dell’imbalsamazione è una pratica molto antica che nel tempo ha subito importanti modifiche. Ancora nel 1800 la procedura prevedeva un’imbalsamazione simile a quella egiziana, durante la quale gli organi interni, detti precordi, venivano asportati e conservati in urne di porfido nella cripta dietro l’abside della chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio, vicino Fontana di Trevi a Roma. Poi, nel 1904, papa Pio X chiese di non essere sottoposto a tale procedura che in questo modo fu praticamente abolita. Da questa procedura derivavano ovviamente delle reliquie fisiche del Papa, organi interni e sangue ad esempio. Oggi che la pratica di imbalsamazione non è più prevista, le uniche reliquie fisiche dei papi potrebbero essere fialette di sangue prelevate dai medici prima della morte o ciocche di capelli. Il corpo di un Papa defunto non viene più imbalsamato, ma solo sottoposto a una procedura conservativa che consente di mantenere in condizioni ottimali il corpo per il tempo previsto per l’esposizione ai fedeli. Più comuni sono invece le cosiddette reliquie ex vestimenta, cioè quelle reliquie che provengono da indumenti indossati dal Papa. Nel caso di Papa Giovanni Paolo II una delle reliquie ex vestimenta è abbastanza particolare, in quanto si tratta di un frammento del tessuto della tonaca imbrattata di sangue che il Papa indossava il giorno dell’attentato a San Pietro.

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