Donazione organi, la Chiesa approva o no? - Exequia
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Donazione organi, la Chiesa approva o no?

05/04/2023
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La donazione degli organi è un gesto gratuito, anonimo e solidale che consente a persone in attesa di un trapianto di migliorare la qualità della loro vita. Il trapianto di organi e tessuti deve avvenire da parte di un paziente clinicamente morto verso un paziente in vita ed è per questo che alcuni si chiedono se la Chiesa cattolica, e la religione in generale, sia favorevole o no alla donazione degli organi.

Donazione organi, la Chiesa è favorevole?

Sia Papa Giovanni Paolo II, nell’Enciclica “Evangelium Vitae”, sia Papa Benedetto XVI nel discorso tenuto a un congresso della Pontificia Accademia per la vita sul tema «Un dono per la vita. Considerazioni sulla donazione di organi», hanno invitato la comunità dei cristiani cattolici a interessarsi alla realtà del trapianto degli organi, che non solo è accettato dalla Chiesa ma è addirittura incoraggiato in quanto la donazione è considerata un atto di carità. Il dono di organi e tessuti può guarire da malattie o migliorare decisamente la qualità di vita di persone gravemente ammalate ed è per questo che la chiesa la considera un modo per manifestare apertamente amore e carità cristiana tramite un gesto di solidarietà. La morale cattolica però richiede che il prelievo di organi e tessuti, anche se avviene da cadavere, sia compiuto solo ed esclusivamente a seguito di una volontà di donazione espressa in vita, in quanto il cadavere, pur non essendo più “persona” in senso letterale rimane vestigio e memoria di una persona della quale occorre conservare la dignità. Senza il consenso espresso in vita, la donazione non può aver luogo in quanto il corpo di un defunto non può essere trattato come un qualsiasi oggetto da manipolare secondo la propria volontà. 

Cosa pensa la Chiesa dell’accertamento di morte?

Quello dell’accertamento della morte è un problema molto discusso sul quale spesso si fa confusione. Occorre ricordare infatti che la morte di una persona può essere accertata con i classici criteri cardiorespiratori (arresto dell’azione cardiaca e della respirazione) o con i criteri neurologici definiti dai medici e dagli scienziati. Oltre all’elettroencefalogramma piatto si tengono in considerazione criteri molto sofisticati che accertano la perdita irreversibile delle funzioni encefaliche, sia quelle superiori, sia quelle vegetative. Rispetto a questa questione, nel 2000, in un discorso tenuto ad un Congresso di Trapiantologi, Papa Giovanni Paolo II aveva affermato che è compito della scienza determinare criteri affidabili per l’accertamento della morte in generale e della morte cerebrale in particolare. E aveva aggiunto che la Chiesa si affida alla buona coscienza e alla necessaria certezza morale che anche i medici tengono presenti per il prelievo. In sintonia con la posizione degli scienziati, non c’è motivo di ritenere che i medici possano commettere errori nell’accertare la morte di un paziente. In ogni caso, quando non sia possibile ottenere la necessaria certezza morale, dovrà sempre prevalere il principio di precauzione per evitare di togliere la vita a chi non è ancora un cadavere.

Qual è la posizione delle altre religioni sul trapianto degli organi?

In generale, anche altre religioni oltre a quella cristiana cattolica sono favorevoli alla donazione degli organi e comunque non la ostacolano in linea di principio. Per il buddismo e per l’induismo la donazione è una questione di coscienza individuale e ogni fedele può prendere da sé la decisione che ritiene opportuna. Gli Ebrei ritengono che sia addirittura un dovere morale farlo, nel caso se ne abbia la possibilità. Se è possibile donare un organo per salvare una vita, è quindi obbligatorio farlo poiché ridare la vista è considerato salvare la vita, è incluso anche il trapianto della cornea. La religione greco-ortodossa non pone obiezioni alla donazione degli organi per migliorare lo stato di salute dell’uomo va vieta la donazione dell’intero corpo per la sperimentazione o la ricerca. Per i musulmani la donazione è consentita solo da parte di coloro che abbiano dato in anticipo il proprio consenso per iscritto e gli organi non devono essere conservati, ma trapiantati immediatamente. Infine il Protestantesimo incoraggia e sostiene la donazione degli organi.

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