Differenza tra salma e cadavere, qual è? - Exequia
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Differenza tra salma e cadavere, qual è?

07/09/2022
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Nella lingua italiana corrente i termini salma e cadavere sono usati senza distinzione e spesso in modo improprio. In realtà i due termini servono a distinguere due fasi importanti che riguardano il corpo umano senza vita.

Salma significato

L’esito del fenomeno trasformativo post mortem passa per tre stadi, il primo dei quali è proprio quello della salma. Con la parola salma si definisce il corpo umano esanime, ma prima che sia trascorso il periodo d’osservazione, dopo il quale la spoglia mortale sarà considerata cadavere. Come da prassi medico-legale, deve essere il medico necroscopo a certificare l’avvenuto decesso e solo dopo tale attestazione la salma potrà essere definita cadavere. La salma infatti viene tenuta in osservazione per 24 ore in una apposita sala, in attesa di rilevare eventuali manifestazioni di vita prima di essere avviata a sepoltura. Nel linguaggio comune però questa distinzione è sfumata, tanto che si parla di “esequie della salma” e di “posto salma” in cimitero, quando più propriamente di dovrebbe usare la parola cadavere.

Cadavere significato

Il cadavere è il corpo dell’uomo dopo che ne sia stata accertata la morte. Tutti i corpi dei quali il medico abbia accertato l’avvenuto decesso sono quindi definiti cadaveri. Trascorsi venti anni dalla tumulazione, o dieci dall’inumazione, a prescindere dall’avvenuta o mancata mineralizzazione del cadavere, cioè che resta del cadavere è sempre classificabile come un semplice resto mortale (secondo DPR 254/2003 art. 3 comma b). I resti mortali possono presentarsi in forme diverse: saponificati, ovvero si riscontrano attorno alle ossa delle sostanze grasse saponose; mummificati o corificati, quando il cadavere si è asciugato e l’involucro esterno ha assunto una consistenza cuoiosa; mineralizzati quando si riscontrano solo ossa debolmente legate fra loro, e in questo caso si parla di resti ossei. Nei primi due casi sarà necessario reinumare il cadavere per completare il ciclo di consunzione o per cremare i resti. Una volta avvenuta la completa mineralizzazione, si parla di resti ossei che, dopo la esumazione/estumulazione possono essere riposti in cassette resti ossei all’interno di tumulazioni oppure avviate all’ossario comune.

Differenza tra salma e cadavere

Salma e cadavere devono essere considerate in modo diverso e trattate in modo specifico, così come stabilisce la legge. A differenza del cadavere, infatti, la salma non può essere riposta in un cofano mortuario, né sottoposta a trattamenti conservativi, né sepolta o cremata. Queste operazioni sono invece possibili solo quando sia stato accertato lo stato di cadavere.

La classificazione che abbiamo fatto è importante anche in relazione ai regolamenti di polizia mortuaria ma anche in relazione ai reati che si possono commettere nei riguardi degli esiti trasformativi post-mortem. In particolare, in presenza di resti umani definibili come cadavere si possono commettere violazioni di tipo penale. E la tutela penale prevede anche le parti di un cadavere, di qualunque tipo, purché sia riconoscibile la loro appartenenza al corpo umano privo di vita, e parti anatomiche riconoscibili. Le trasgressioni al regolamento nazionale di polizia mortuaria D.P.R. 285/90 implicano sanzioni amministrative pecuniarie. La legge prevede anche un reato definito manomissione del cadavere. Con tale termine si intende il compimento di quei gesti o trattamenti tali da comportare il deturpamento, la mutilazione, la distruzione, la soppressione, la dispersione, l’occultamento e l’uso illegittimo dei resti di un essere umano.

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